Xiao lian huan quan
“la piccola boxe del pugno a catena” è una forma tradizionale di base dello Shaolin gong fu, insegnata agli studente alle prime armi. A livello tecnico, come suggerisce il nome, è una sequenza che insegna agli studenti come collegare i movimenti in modo concatenato. Tuttavia, nella sua semplicità risiede un metodo molto sofisticato di attacco e difesa.
Lian huan quan
fu creata dal celebre monaco e maestro di gong fu Shaolin Zhàn Jǔ (湛举). Egli sintetizzo diverse forme e sistemi degli stili più antichi, tra i quali “Shaolin Luohan Quan” (il pungo dell’illuminato), Tong bi quan (il pugno che scuote le braccia) e Mei hua quan (il pugno del fiore di prugno). Prendendo l’essenza di questi tre sistemi Shaolin e la combinazione con la propria esperienza di combattimento, creò la forma Lian Huan Quan dei 18 movimenti.
Huan in cinese significa “anello”, l’elemento che serve per formare una catena. Quindi il nome Lian Huan Quan significa “pugno a catena”, l’esecuzione della forma dovrebbe essere interpretata come una caccia all’avversario, in cui l’attacco è implacabile e avviene appunto, con una serie di tecniche a catena.
Un antico detto recita:
神招绝连环打,一气呵成神鬼怕
“Shén zhāo juē bǎ lián huán dǎ, yī qì hē chéng shén guǐ pà”
che significa:
“La raffica dei colpi a catena sono mosse miracolose,
d’un solo fiato spiriti e demoni tremano da lontano”
Pur essendo una forma breve di 18 movimenti, Lian Huan quan
contiene una varietà di colpi, calci e tecniche di leva e bloccaggio. Tutto il corpo, dalla testa ai piedi, è impegnato sia nell’attacco che nella difesa in un movimento dinamico e flessibile. Il numero 18 delle posizioni non è casuale, ma potrebbe riferirsi al diciottesimo insegnamento del Buddha Amitabha, figura importantissima per i monaci Shaolin, presente anche nel loro saluto fraterno (Amituofo).